Un nuovo caso di frode ai danni dello Stato in Puglia, dove un’indagine della GdF ha messo in luce un sistema illecito legato al cosiddetto “bonus facciate”.
Il danno erariale stimato ammonta a 763mila euro, con diverse persone coinvolte nel meccanismo fraudolento.
Il sistema della truffa Secondo le indagini, alcuni soggetti avrebbero presentato documentazioni false per ottenere i benefici previsti dal bonus edilizio, finalizzato alla riqualificazione estetica degli edifici. In particolare, sarebbero state simulate ristrutturazioni mai avvenute o gonfiati i costi reali degli interventi, al fine di ottenere indebiti rimborsi fiscali.
Gli accertamenti hanno evidenziato la presenza di fatture irregolari, dichiarazioni mendaci e operazioni fittizie che hanno permesso ai responsabili di incassare somme ingenti, sottraendo risorse destinate alla riqualificazione urbana.
Le indagini e i provvedimenti La Guardia di Finanza ha avviato controlli approfonditi, incrociando dati fiscali e catastali, per smascherare la rete di soggetti coinvolti. Le autorità hanno già notificato sanzioni e avviato procedimenti nei confronti dei responsabili, mentre si valuta la possibilità di sequestrare i beni per recuperare il danno economico subito dallo Stato.
Un fenomeno diffuso in Italia Il caso pugliese si inserisce in un contesto più ampio di frodi ai danni dei bonus edilizi. Negli ultimi anni, numerose inchieste hanno portato alla luce meccanismi illeciti simili in diverse regioni italiane, spingendo il Governo a introdurre misure più restrittive per il rilascio degli incentivi fiscali.
Conclusioni Le indagini proseguiranno per individuare tutti i soggetti coinvolti e garantire la restituzione delle somme sottratte. Intanto, le autorità raccomandano ai cittadini di segnalare eventuali irregolarità e di affidarsi esclusivamente a professionisti qualificati per usufruire in modo corretto degli incentivi statali.
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