Nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2025, una discoteca di Foggia è stata teatro di una violenta rissa che ha coinvolto circa venti aggressori e tre giovani vittime. Secondo le testimonianze raccolte, l’episodio è scaturito quando alcuni membri del gruppo hanno iniziato a infastidire le ragazze che accompagnavano i tre ragazzi. La situazione è rapidamente degenerata in un’aggressione durata circa quindici minuti, durante la quale nessuno del personale del locale sarebbe intervenuto per sedare la violenza.
Alcuni presenti hanno tentato di difendere i tre giovani, ma l’assenza di un adeguato servizio di sicurezza all’interno della discoteca ha sollevato forti polemiche e preoccupazioni tra i cittadini. Si ipotizza la presenza di telecamere di sorveglianza nel locale, le cui immagini potrebbero aiutare a identificare gli aggressori. Le vittime hanno manifestato l’intenzione di sporgere denuncia sia contro il locale per la mancata sicurezza, sia contro gli aggressori, qualora venissero identificati.
L’episodio ha suscitato indignazione e preoccupazione, soprattutto tra i genitori, riguardo alla sicurezza nei locali notturni della città. L’avvocato Patrizia Lusi, presidente dell’Asp Zaccagnino di San Nicandro Garganico, ha commentato con amarezza l’accaduto, sottolineando la necessità di un maggiore rispetto delle regole di convivenza civile.
Questo incidente riporta alla memoria un tragico evento avvenuto nel 2018, quando Donato Monopoli, un giovane di Cerignola, perse la vita dopo una rissa all’esterno di una discoteca di Foggia. Recentemente, la Corte di Cassazione ha annullato le condanne dei due imputati coinvolti in quel caso, ordinando un nuovo processo d’appello.
La ripetizione di tali episodi evidenzia la necessità di rafforzare le misure di sicurezza nei locali notturni e promuovere una cultura del rispetto e della legalità tra i giovani.