I Carabinieri hanno sgominato una rete criminale dedita ai furti d’auto, arrestando quattro membri chiave. Le indagini hanno rivelato che il gruppo si riuniva in un B&B per pianificare le operazioni. Antonio Dimmito, detto “Antonio il Grande”, era al vertice dell’organizzazione, mentre gli altri si occupavano della logistica e della modifica delle centraline elettroniche. Recuperati decine di veicoli e attrezzature per il furto.
Il modus operandi della banda
I furti avvenivano prevalentemente di notte. Il gruppo operava non solo in Puglia, ma anche in regioni limitrofe come le Marche e l’Abruzzo. I malviventi, sfruttando staffette per eludere i controlli stradali, si introducevano nei veicoli e ne sostituivano le centraline elettroniche, permettendo l’accensione senza chiavi originali. Le auto rubate venivano quindi trasportate in depositi segreti per essere smontate o esportate.
Risultati dell’operazione
Le autorità hanno rinvenuto numerose carcasse di auto in aree rurali e magazzini riconducibili agli arrestati. Dimmito e Fuscaldi sono stati colti in flagranza di reato mentre cercavano di assemblare componenti rubate, confermando la loro implicazione nel traffico illecito. Attualmente si trovano in custodia nel carcere di Foggia, in attesa dell’udienza preliminare.
La struttura della banda
Le forze dell’ordine hanno accertato che il gruppo era composto da più elementi, con ruoli ben definiti. Alcuni membri fungevano da “vedette” lungo le strade, monitorando eventuali posti di blocco delle forze dell’ordine. Altri erano specializzati nell’effrazione e nell’avviamento dei veicoli tramite centraline elettroniche modificate, strumenti spesso reperiti tramite canali illegali internazionali.
In carcere:
Antonio Dimmito, 57enne di Cerignola soprannominato “Antonio il Grande”, considerato il capo dell’organizzazione.
Antonio Fuscaldi, 40enne di Cerignola collaboratore stretto di Dimmito, specializzato nei furti d’auto.
Leonardo Vurchio, 34enne di Cerignola,
Aristide Carmine Mastrone, 58enne di San Severo,
Pasquale Gassi, 36enne di San Severo,
Paolo Pelullo, 45enne di Foggia
Gerardo Morra, 28enne di Cerignola.
Ai domiciliari:
Aurelian Gabriel Vladut, 46enne rumeno,
Angelo Antonio Pelullo, 72enne foggiano,
Lorenzo Cormio, 40enne di Cerignola,
Gianni Sansonna, 54enne di Canosa,
Fabio Calabrese, 51enne di Barletta,
Lorenzo Pantaleo, 31enne di Bitonto,
Savino Antonio Merotta, 35enne di Cerignola
Domenico Tricarico, 38enne di Cerignola.
Obbligo di dimora per:
Luigi Pio Pazienza, 33enne di San Giovanni Rotondo,
Luca Giustizia, 36enne di San Severo,
Fabio Fontanello, 39enne di Torremaggiore,
Francesco Acri, 30enne di Andria,
Antonio Pio Mancini, 31enne di Torremaggiore,
Olga Costantino, 28enne di Torremaggiore,
Alessandro Mastrangelo, 27enne di Cerignola,
Tommaso Farrusi, 32enne di Cerignola,
Giovanni Capuano, 33enne di Cerignola
Michele Lovergine, 37enne di Trani.
Obbligo quotidiano di presentazione alla pg per Alexander Antwi, 25enne ghanese.
Le operazioni di cattura sono state condotte dai Carabinieri di Cerignola in collaborazione con le procure locali. Gli arresti si aggiungono a una serie di indagini che negli ultimi mesi hanno coinvolto diversi soggetti nella rete del traffico di auto rubate.
Danni economici e sociali
Il traffico di auto rubate è un fenomeno in crescita che crea danni economici significativi. Le vittime spesso subiscono ritardi nei rimborsi assicurativi, e il mercato dell’usato risente della disponibilità di componenti di provenienza illecita. Gli investigatori stimano che il valore delle auto sottratte dalla banda possa superare i 500.000 euro solo nell’ultimo anno.
Il ruolo di Cerignola
Cerignola si conferma un centro strategico per il crimine organizzato, grazie alla sua posizione geografica e alla disponibilità di depositi nascosti nelle aree rurali circostanti. Negli ultimi anni, il territorio è stato teatro di numerose operazioni contro furti d’auto e rapine, con un aumento dei sequestri di materiali utilizzati per smantellare veicoli
L’operazione sottolinea la centralità di Cerignola in attività criminali legate ai furti d’auto, un fenomeno che da tempo affligge il territorio. I Carabinieri, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia, stanno intensificando i controlli per prevenire ulteriori episodi di questo genere.
Tecnologia e criminalità
Un aspetto rilevante emerso dalle indagini è l’uso di tecnologie avanzate. I ladri utilizzavano scanner per clonare i segnali delle chiavi elettroniche e software per bypassare i sistemi di sicurezza. Questo tipo di furto, noto come relay attack, è sempre più diffuso e preoccupa le case automobilistiche, che cercano di aggiornare i loro sistemi anti-intrusione. ange Rover Evoque, Audi A3, Audi Q3, Volkswagen Golf, Skoda Kamiq, Fiat 500 X, Land Rover Discovery, Fiat 500, Renault Megane, Kia Sportage, Toyota CHR, Ford Focus, Renault Clio, Toyota Corolla, Alfa Romeo Giulia, Citroen DS7, Jeep Compass, Jeep Renegade, Opel Corsa, Audi Q5, Land Rover Velar, Hyundai Tucson, Toyota Rav4, Fiat Tipo, Seat Leon, Seat Arona, Opel Mokka, Alfa Romeo Stelvio, Bmw X6, Bmw 318d, Bmw Serie 1 i modelli rubati.
Prevenzione e controlli
Le autorità stanno adottando misure per contrastare il fenomeno, tra cui:
- Incremento dei posti di blocco e dei controlli nelle arterie principali.
- Monitoraggio delle piattaforme online dove potrebbero essere venduti pezzi di ricambio di provenienza illecita.
- Collaborazioni con aziende automobilistiche per tracciare i componenti grazie a codici identificativi univoci.
Prospettive legali
Dimmito e Fuscaldi sono accusati di furto aggravato e associazione a delinquere. Se le prove raccolte si riveleranno decisive, rischiano pene severe, considerando la reiterazione del reato e l’organizzazione sistematica dei furti. Il loro arresto potrebbe portare a ulteriori sviluppi, con l’individuazione di complici e la chiusura di altri depositi di auto rubate
Conclusioni
L’operazione rappresenta un importante successo per le forze dell’ordine, ma il fenomeno dei furti d’auto richiede un impegno continuo e un coordinamento interregionale. Per i cittadini, è fondamentale adottare misure di sicurezza aggiuntive, come l’installazione di dispositivi anti-jammer e il parcheggio in aree sorvegliate.